Scritto da Federico Moretti
L’approccio DevOps, come molte pratiche legate allo sviluppo di software, porta in dote numerosi vantaggi per le aziende che ne adottano i principi, e ovviamente anche qualche ostacolo – organizzativo, tecnico o gestionale – legato al processo di implementazione.
Ma come viene misurato il ritorno sull’investimento dovuto all’adozione? Quali sono i principali indicatori di performance (KPI) che le aziende tracciano per valutare la bontà (o meno) dell’investimento?
Cosa dice la nostra Ricerca sul DevOps in Italia
Nei primi mesi del 2022, come Gruppo RES, abbiamo lanciato un nostro studio sullo stato d’adozione del DevOps in Italia, a cui hanno partecipato oltre 200 aziende di piccole, medie e grandi dimensioni. A queste abbiamo chiesto gli attuali KPI utilizzati per tracciare l’andamento delle pratiche DevOps e la loro previsione di evoluzione nel prossimo futuro (3-5 anni).
I risultati sono riportati nella figura sottostante.
Uptime/downtime e Time-to-market
Attualmente, l’indicatore più diffuso all’interno del campione analizzato è la misurazione dei cambiamenti nel downtime del software, adottato da quasi 8 aziende su 10. Questo indicatore è fondamentale per mappare l’evoluzione del software, e appare evidente come l’approccio DevOps possa garantire migliore continuità di sviluppo e rilascio, riducendo dunque le interruzioni di servizio.
In percentuale leggermente inferiore, ma comunque molto alta (76%), le aziende rispondenti dichiarano di tracciare attualmente il time-to-market – o meglio, la riduzione dei tempi associati al rilascio – per valutare i risultati dell’adozione delle pratiche DevOps. Assieme all’indicatore di downtime, questo restituisce l’immagine del progresso tecnico dell’azienda: codice di qualità – e quindi con meno interruzioni di servizio – e rilasciato più velocemente grazie alle pratiche DevOps.
Un ulteriore dato interessante relativo ad entrambi gli indicatori è che quasi la totalità delle aziende che attualmente non li utilizzano, prevede di integrarne il tracciamento nei prossimi anni, segno che dovrebbero diventare misure ancora di più consolidate per valutare la bontà dell’adozione al DevOps.
La dimensione economica dell’attività risulta la meno tracciata
Se la stragrande maggioranza delle aziende traccia il progresso tecnico, lo stesso non si può dire della dimensione più economica dell’attività: poco meno della metà delle aziende intervistate, infatti, dichiara di valutare l’impatto delle pratiche DevOps sulle spese IT dell’organizzazione. Quasi un quarto delle aziende dichiara di voler implementare il tracciamento di questo indicatore in futuro, anche se la diffusione prevista sembra comunque inferiore rispetto ai KPI più “tecnici”.
Infine, quasi tre aziende su dieci dichiarano l’intenzione di non voler inserire nuovi indicatori in futuro, in aggiunta a quanto già adottato. Tra le principali motivazioni un buon livello di soddisfazione negli indicatori attuali per descrivere la situazione, ma anche la necessità di sostenere dei costi aggiuntivi per ampliare il tracciamento.
In generale, la misurazione del DevOps in Italia appare molto legata all’evoluzione tecnica dell’azienda, mentre la correlazione tra la produzione di software e gli effetti della stessa sul “business” dell’impresa sembra essere di interesse solo per una parte delle aziende intervistate.
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