DDL CHANGER
A causa della complessità delle operazioni di adeguamento, le strutture dati dei database relazionali sono spesso considerate un elemento secondario del ciclo di vita delle applicazioni, e normalmente escluse dai processi di change management, con conseguente utilizzo di sistemi manuali, caratterizzati da mancanza di automatismi, rischio di generazione di errori e difficoltà nell’applicazione di standard sia di nomenclatura che comportamentali.
Spesso i tool di Change Management risultano inadeguati alla natura del DDL, che viene considerato un puro set di statement di cui si traccia il solo traffic change.
Altre soluzioni rispondono a questa problematica come funzionalità integrata in “suite” di prodotti complesse, costose e difficili da utilizzare al di fuori del contesto sistemistico, spesso in sovrapposizione con altri strumenti di gestione già utilizzati.
Questo porta a:
- difficoltà di comunicazione tra comparto di sviluppo e gestione sistemi
- scarso controllo sulla correttezza degli statement forniti dal personale di sviluppo
- rischio di disallineamenti delle strutture dati negli ambienti target
- assenza di memoria storica delle variazioni alle strutture dati
- mancanza di autonomia operativa da parte del settore sviluppo e laboriosità nell’adeguamento di diversi ambienti di produzione.
LA SOLUZIONE DEL DDL CHANGER
DDL Changer gestisce il ciclo di vita delle strutture e degli oggetti propri dei database relazionali ed è in grado di governare attraverso opportuni automatismi i cambiamenti necessari ai passaggi di stato tra ambienti diversi. DDL Changer è una soluzione tecnologica snella per il change management, dai costi contenuti ed un impatto organizzativo decisamente sostenibile.
DDL Changer mette ordine nella comunicazione fra sviluppo e gestione, in quanto si pone come strumento “cross” tra i due comparti. L’oggetto di change, il Transfer Package, nasce da un ambiente d’ingresso, tipicamente il test applicativo, già all’interno di DDL Changer, che ne controlla e gestisce l’avanzamento fino al passaggio negli ambienti di esercizio.
Lo sviluppatore quindi viene messo nelle condizioni di poter scrivere, controllare sintatticamente ed eseguire nell’ambiente di ingresso il proprio DDL, di sottoporlo a controlli di QA, consolidarlo e promuoverlo all’ambiente o stage successivo dove viene rigenerato e adattato.
Gli automatismi di controllo, generazione del DDL per differenza, adeguamento, sono garantiti lungo tutto l’iter di change, che può essere configurato in modo parametrico per adeguarsi alle più articolate esigenze del cliente – linee parallele di test e collaudo, sistemi multi aziendali, …
DDL Changer è inoltre in grado di allineare o di effettuare la creazione di interi ambienti target partendo da un ambiente di base, permettendo così la definizione o l’aggiornamento di un intero sistema in brevissimo tempo e con sforzi contenuti.
Per tutte queste funzioni DDL Changer è in grado di interfacciare i più diffusi strumenti di “administration” presenti sul mercato e può essere facilmente integrato con i più diffusi sistemi di change management.
OBIETTIVI E FUNZIONALITÀ
DDL Changer è uno strumento di supporto alla gestione del ciclo di vita delle strutture dati relazionali e del DDL in tutte le sue fasi, dal test alla produzione.
DDL Changer non si limita, al pari di un tradizionale strumento di change management, alle funzionalità di spostamento e versioning, ma basa la propria operatività sulla capacità di controllo, generazione e adeguamento degli oggetti relazionali ai diversi ambienti in cui si articola il percorso di change, garantendo che l’avanzamento del pacchetto di modifica sia semanticamente coerente ad ogni transizione.
DDL Changer inoltre standardizza e facilita la comunicazione fra l’area di sviluppo e quella di gestione, garantendo una maggiore autonomia operativa agli applicativi e sollevando, al contempo, i DBA da una serie di verifiche e rettifiche sulle richieste di change pervenute.
BENEFICI
- gestione dell’intero iter di change delle strutture relazionali dal test alla produzione
- garanzia di evitare modifiche sugli stessi oggetti
- edit della richiesta di change
- avanzamento controllato dei package
- storia delle modifiche e delle esecuzioni del DDL
- controllo centralizzato dell’operatività di sistemisti e applicativi
- integrazione di funzionalità per:
- controllo sintattico del DDL
- confronto strutture oggetti fra ambienti
- generazione del DDL per l’ambiente target
- controlli di qualità aggiuntivi parametrizzabili dall’utente – congruenza, parole riservate, …
- conversione automaticamente della naming convention per gli ambienti target
- esecuzione controllata del DDL nell’ambiente di ingresso per l’applicativo e in quelli superiori per il DBA
- gestione della X-system, ovvero la capacità di colloquiare direttamente con una rete di sottosistemi collocati anche su sistemi differenti purché raggiungibili via TCP-IP
- integrazione con i più diffusi tool di change management anche grazie ad apposite API batch e Web Services SOA.