Stefano Scudi
Analista Tecnico/Funzionale e Sviluppatore Software in RES Synesis
Di cosa ti occupi all’interno del Gruppo RES?
Com’è strutturata la tua settimana tipo?
Da circa un anno sono nel laboratorio di delivery all’interno di RES Synesis. Qui visto il volume delle attività spesso si lavora su progetti di una certa urgenza; quindi, non c’è una struttura ricorsiva vera e propria del lavoro. Abbiamo una riunione di allineamento tutti i giorni alle 17:30 ma, aldilà di questo appuntamento, la struttura della giornata varia in base a progetti in essere. Prima di questa esperienza lavoravo su un cliente nel mondo assicurazioni dove invece la struttura della settimana era più regolare: adottando la metodologia agile, avevamo ben scandite le attività di planning, revisione, ecc.
Il fatto di non avere una routine da un lato può spaventare, soprattutto se uno ha l’abitudine a lavorare in ambiti molto strutturati, ma permette di procedere molto rapidamente su tutti i progetti. Diciamo che se un aggiornamento richiede qualche minuto o poche ore, non è necessario attivare un iter burocratico di diverse settimane solo per mettere mano al codice (ride, ndr).
Nell’ultimo anno ho seguito molto da vicino, assieme ad un collega, un progetto su un prodotto di RES Synesis legato alle cassette di sicurezza di un cliente bancario. Sebbene l’applicazione sia relativamente semplice, in realtà esistono diverse integrazioni e delle personalizzazioni che rendono il progetto complesso sotto diversi punti di vista. Essendo un progetto realizzato ex novo con diversi framework (Spring, Angular) è molto sfidante ma bello, mi piace.
Ci racconti qualcosa del tuo percorso prima di entrare in RES?
Prima di RES lavoravo per il ramo finance di Xeos, che è stato acquisito nel 2020 dal Gruppo. Lì ho cominciato a lavorare appena terminati gli studi, nel 2009. Come altri colleghi ho studiato Java, poi alla prima esperienza ho dovuto approfondire e imparare il linguaggio Cobol. È stato un percorso particolare, perché all’epoca ero già proiettato a sviluppi abbastanza avanzati in Java e sono tornato alle basi di un linguaggio diverso. Questo passaggio però mi è servito molto, negli anni: il funzionamento di alcune parti del codice viene dato per assodati nei linguaggi nuovi; invece, con Cobol si ha la possibilità – e spesso la necessità – di dover “scavare” per capire le relazioni tra le diverse parti, facendole funzionare da solo. Questo processo è più lento che cercare un framework, ma permette di comprendere a fondo un sistema.
In Xeos, in collaborazione con altre società fornitrici, ho passato 10 anni presso clienti del settore finance, sia bancario che assicurativo. Lì ho avuto modo di completare il mio bagaglio di competenze nello sviluppo prima di progetti e poi di nuovi applicativi utilizzati dagli istituti stessi. Oltre allo sviluppo, soprattutto negli ultimi anni, mi sono occupato anche un po’ di analisi del software e di gestione progettuale. Una buona parte dei progetti erano legati all’evoluzione data dalla normativa Mifid, ma sono stato per un periodo anche su un progetto di conversione del codice da Cobol a Java.
Infine, lo scorso anno si è aperta la possibilità di entrare in laboratorio e – dopo diversi anni dai clienti – ho deciso di spostarmi lì. Qui lavoro sempre per clienti del mondo finance, ma le attività sono leggermente diverse, come raccontavo poco fa: dallo sviluppo all’integrazione applicativi, fino alla preparazione di documentazione tecnica.
Su quali temi ti stai formando ultimamente?
Ci sono temi che in futuro ti piacerebbe approfondire?
In Res Synesis ho seguito un corso di formazione base sul framework Angular, ma mi appassiona tutto il mondo dell’informatica – non solo software, ma anche hardware. Oltre a questo, ho sempre apprezzato l’elaborazione grafica, sia 2d che 3d, la fotografia, il calcio, lo sport in generale, i viaggi, la montagna, la cucina. Come vedi, c’è un solo problema: ho tante passioni e non abbastanza tempo per coltivarle tutte! (ride, ndr).
Come ti immagini possa evolvere il tuo ruolo all’interno del gruppo?
Già con il mio passaggio in laboratorio è stato fatto un passo importante sul mio percorso e sulla carriera che – lavorando su clienti – tendono un po’ a sedimentarsi. Personalmente, sono interessato all’acquisizione di soft skill che mi permettano di affrontare meglio ogni aspetto lavorativo. Mi piacciono le sfide ma cerco di affrontarle tenendo sempre i piedi per terra. La mia volontà, per quanto possibile, sarebbe quella di mantenere un ruolo legato allo sviluppo e analisi.