L’articolo in breve

  • L‘ottimizzazione dell’efficienza energetica dei Database Management System (DBMS) è diventata una priorità per le aziende che mirano a ridurre l’impatto ambientale delle loro IT operations.
  • Si possono adottare diverse strategie per ridurre l’impatto ambientale del DBMS, tra cui l’ottimizzazione delle query e gestione delle risorse, l’adozione di architetture in cloud e la scelta di hardware e infrastrutture efficienti.
  • L’adozione del cloud computing ad esempio può portare a una riduzione fino all’87% del consumo energetico IT, grazie all’ottimizzazione delle risorse e all’efficienza operativa dei data center in cloud.
  • Piattaforme come OpenShift e Kubernetes offrono un’infrastruttura scalabile e flessibile, permettendo alle organizzazioni di adattare dinamicamente le risorse alle esigenze operative, evitando il sovradimensionamento tipico delle infrastrutture on-premise.
  • RES ha sviluppato CLINT DB, una soluzione innovativa per il censimento e la gestione centralizzata dei DBMS su cluster Kubernetes e OpenShift.

Perché i DBMS sono rilevanti per la sostenibilità IT

I Database Management System (DBMS) sono componenti chiave delle infrastrutture IT moderne, in quanto gestiscono l’archiviazione, l’elaborazione e il recupero di grandi volumi di dati. Tuttavia, il loro funzionamento comporta un consumo energetico significativo, influenzando direttamente l’efficienza energetica complessiva dei data center. 

Secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA), i data center rappresentano attualmente circa l’1 – 2% del consumo globale di elettricità, con previsioni che indicano un aumento fino al 3 – 4% entro il 2030, in gran parte a causa dell’espansione dell’intelligenza artificiale (AI) e delle applicazioni basate su cloud. Questa crescita esponenziale dell’uso dei dati e delle applicazioni AI intensifica la domanda di risorse computazionali, rendendo i DBMS ancora più energivori. 

L’ottimizzazione dell’efficienza energetica dei DBMS è diventata una priorità per le aziende che mirano a ridurre l’impatto ambientale delle loro IT operations. Implementare strategie di gestione energetica nei DBMS non solo contribuisce alla sostenibilità ambientale, ma può anche tradursi in risparmi economici significativi. 

 

Strategie per ridurre l’impatto ambientale dei DBMS

  • Ottimizzazione delle query e gestione delle risorse

L’efficienza delle query può ridurre il carico computazionale. Tecniche come l’aggregazione delle query (QED) e il controllo dinamico della tensione e frequenza del processore (PVC) hanno dimostrato di ridurre il consumo energetico fino al 54%, con un aumento marginale dei tempi di risposta. (Fonte: ArXiv.org)

  • Architetture cloud sostenibili

L’adozione di DBMS in ambienti cloud consente una gestione più flessibile delle risorse. Piattaforme cloud moderne offrono funzionalità di scalabilità automatica e allocazione dinamica delle risorse, ottimizzando l’uso dell’energia in base alla domanda. 

  • Scelta di hardware e infrastrutture efficienti

L’utilizzo di hardware a basso consumo energetico e l’implementazione di tecniche di raffreddamento avanzate, come il free cooling, possono migliorare l’efficienza energetica dei data center. 

 

Il cloud come motore di efficienza energetica

I Database Management System (DBMS) sono fondamentali per le infrastrutture IT moderne, gestendo l’archiviazione, l’elaborazione e il recupero di grandi volumi di dati. Tradizionalmente, questi sistemi operavano su server on-premise, spesso sovradimensionati e sottoutilizzati, con conseguente spreco di risorse energetiche. L’adozione del cloud computing ha rivoluzionato questo scenario, offrendo una gestione più efficiente e sostenibile delle risorse IT. 

Secondo un rapporto di Data Dynamics, la migrazione al cloud può portare a una riduzione fino all’87% del consumo energetico IT, grazie all’ottimizzazione delle risorse e all’efficienza operativa dei data center cloud.

  • Scalabilità e utilizzo efficiente delle risorse

Il cloud consente di adattare dinamicamente le risorse alle esigenze reali, evitando il sovradimensionamento tipico delle infrastrutture on-premise. Questo approccio riduce il consumo energetico, poiché si utilizzano solo le risorse necessarie in un dato momento. 

  • Infrastrutture ottimizzate per l’efficienza energetica

I principali provider cloud, come AWS, Google Cloud e Microsoft Azure, progettano i loro data center con un’attenzione particolare all’efficienza energetica. Ad esempio, AWS ha implementato componenti che riducono il consumo energetico meccanico fino al 46% e ha raggiunto un Power Usage Effectiveness (PUE) di 1.08.

  • Utilizzo di energie rinnovabili

Molti provider cloud si impegnano a utilizzare energie rinnovabili per alimentare i loro data center. Google, ad esempio, mira a operare con energia priva di carbonio 24/7 entro il 2030, contribuendo significativamente alla riduzione delle emissioni di CO₂ associate ai servizi cloud. (Fonte: Lifewire) 

L’adozione del cloud non solo contribuisce alla sostenibilità ambientale, ma offre anche vantaggi economici. La riduzione del consumo energetico si traduce in costi operativi inferiori, mentre l’efficienza delle infrastrutture cloud permette una gestione più agile e scalabile dei DBMS. 

 

CLINT DB: censimento intelligente, monitoraggio e ottimizzazione in cloud dei DBMS

Nel contesto attuale, caratterizzato da una crescente attenzione alla sostenibilità e all’efficienza energetica, l’adozione di soluzioni cloud per la gestione dei Database Management System (DBMS) rappresenta una scelta strategica per le aziende 

Il cloud computing consente di ottimizzare l’utilizzo delle risorse IT, riducendo il consumo energetico e le emissioni di CO₂ associate. Piattaforme come Kubernetes e Openshift offrono un’infrastruttura scalabile e flessibile, permettendo alle organizzazioni di adattare dinamicamente le risorse alle esigenze operative, evitando il sovradimensionamento tipico delle infrastrutture on-premise. 

In questo scenario, RES ha sviluppato CLINT DB, una soluzione innovativa per il censimento e la gestione centralizzata dei DBMS su cluster Kubernetes e OpenShift. CLINT DB consente di raccogliere automaticamente informazioni dettagliate su tutte le istanze di database presenti in un’organizzazione, anche quando frammentate, facilitando la governance dei dati e la conformità normativa. La sua architettura leggera e modulare permette un’integrazione fluida con i sistemi esistenti, offrendo funzionalità avanzate come la catalogazione automatica delle istanze attive nei vari ambienti cloud e l’integrazione con sistemi di monitoring e gestione delle risorse e dei costi. 

Grazie a CLINT DB, le aziende possono migliorare la visibilità e il controllo sui propri ambienti IT, identificando opportunità di ottimizzazione delle risorse e riducendo i costi operativi. Inoltre, la soluzione supporta la raccolta automatica delle informazioni necessarie per le analisi richieste dal Regolamento DORA (Digital Operational Resilience Act) e dalla Direttiva NIS2, contribuendo a rafforzare la resilienza operativa delle infrastrutture IT. 

In sintesi, l’adozione di CLINT DB in ambienti cloud-native rappresenta un passo significativo verso una gestione più sostenibile ed efficiente dei DBMS, allineando le operazioni IT agli obiettivi ambientali e normativi delle aziende. 

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