Introduzione

Per supportare lo sviluppo dell’attività di business, è necessario affrontare un processo di trasformazione digitale che non si limiti all’adozione delle tecnologie più avanzate, ma che sia volto ad aumentare l’efficienza operativa, ridurre i costi, migliorare la flessibilità e l’agilità nell’affrontare i cambiamenti.

Per questo motivo, sempre più aziende valutano la migrazione al cloud in quanto processo fondamentale per sfruttare appieno le opportunità offerte dalle tecnologie digitali.

A livello globale, l’adozione del cloud computing è stata accelerata dall’emergenza sanitaria causata dal Covid-19 e dal conseguente aumento del lavoro da remoto, che ha rimarcato la necessità da parte delle aziende di offrire servizi accessibili e di facile utilizzo. La propensione alla migrazione al cloud però non sembra arrestarsi, infatti, dopo le grandi aziende del settore sanitario, finanziario e tecnologico, un numero sempre più alto di piccole e medie imprese sta investendo o investirà in questo ambito.

Questo trend viene avvalorato dalle ultime statistiche di mercato riguardanti la migrazione al cloud, le quali prevedono un aumento del CAGR (Tasso composto di crescita annuale) del 28,89% nel periodo di previsione 2022-2027.

Cos’è la Cloud Migration

Con Cloud Migration si intende il trasferimento dei propri dati, applicazioni e processi di business da un ambiente locale ad una piattaforma cloud, consentendo di accedere a questi servizi da qualsiasi dispositivo e in qualsiasi momento.

Questa operazione rappresenta un’opportunità per le aziende che vogliono migliorare i processi di business, aumentare l’efficienza e la competitività e, grazie ai vantaggi dell’infrastruttura cloud, migliorare anche la flessibilità, la scalabilità e la sicurezza dei dati. In particolare, l’operazione che consiste nel trasferimento delle applicazioni, prevede anche la loro modernizzazione, processo che le rende anche più aggiornate e integrate.

A motivare le imprese che vogliono intraprendere un percorso di Cloud Migration potrebbero essere alcuni temi di grande attualità, come l’abbattimento dei costi IT, la riduzione del “time to market” e l’impatto ambientale dell’azienda.

Le aziende possono adottare due diverse tipologie di migrazione al cloud. La prima prevede il trasferimento di applicazioni e dati, dai data center on-premise (locale) ad un cloud pubblico, mentre la seconda opzione prevede la migrazione da una piattaforma o un provider Cloud ad un altro (Cloud-to-Cloud).

Una terza possibilità che si aggiunge a queste due è rappresentata dall’Uncloud, noto anche come Reverse Cloud o Declouding, che prevede lo spostamento dei dati e delle applicazioni dal cloud al data center locale.

Cosa considerare prima della migrazione al cloud

Per garantire una migrazione al cloud di successo, è fondamentale disporre di una strategia ben definita che consenta di pianificare accuratamente il processo e che tenga conto di diversi fattori, tra cui i costi, le funzionalità disponibili e le prestazioni richieste. Solo in questo modo è possibile massimizzare gli effetti positivi della migrazione sulla produttività e sulla progressione dell’azienda stessa.

Dunque, prima di effettuare una migrazione al cloud, un’azienda deve considerare e gestire alcuni elementi fondamentali, tra cui:

  • Scelta della tipologia di cloud
  • Valutazione dei rischi
  • Pianificazione delle attività
  • Formazione del personale
  • Definizione di un piano di backup e disaster recovery
  • Aspetti legali e regolamentari: protezione dei dati personali e conformità al GDPR.

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