La Digital Accessibility
Al giorno d’oggi, l’accesso all’informazione e ai servizi online è diventato una parte essenziale della vita quotidiana per molte persone. Tuttavia, per coloro che vivono con disabilità, questo accesso può spesso rappresentare una sfida significativa.
Per questo, l’accessibilità digitale coinvolge la progettazione e lo sviluppo di contenuti, piattaforme e servizi digitali in modo che siano accessibili a tutte le persone, indipendentemente dalle loro abilità o disabilità. Questo riguarda non solo i siti web, ma anche applicazioni per dispositivi mobili, software, documenti digitali e molto altro.
In particolare, l’Agenzia per l’Italia digitale (AGID), la descrive così:
Per accessibilità si intende la capacità dei sistemi informatici di erogare servizi e fornire informazioni fruibili, senza discriminazioni, anche da parte di coloro che a causa di disabilità necessitano di tecnologie assistive o configurazioni particolari.
Un aspetto cruciale della digital accessibility è l’eliminazione delle barriere che le persone con disabilità possono incontrare durante la navigazione online. Queste barriere possono includere immagini senza descrizioni, video senza sottotitoli, testi piccoli o poco contrastati e una struttura dei siti web complessa e difficile da navigare.
Le disabilità e l’impatto dell’accessibilità
Ecco alcune statistiche che evidenziano allo stesso tempo quanto ampia sia l’audience che necessita di fruire prodotti e servizi accessibili e quanto sia importante l’opportunità per le imprese.
Oltre al fatto che il 15% della popolazione mondiale vive con una qualche forma di disabilità (Organizzazione Mondiale della Sanità, Oms), è importante notare che la disabilità può essere non solo permanente ma anche temporanea o situazionale. Ad esempio, una persona potrebbe avere difficoltà temporanee a utilizzare un mouse a causa di un infortunio o potrebbe trovarsi in un ambiente rumoroso in cui non può ascoltare l’audio di un video. Per questo motivo, considerando anche le persone con disabilità temporanea e gli anziani, il numero di persone con disabilità arriva a raggiungere il 20% della popolazione.
Come ricorda l’Oms, nel mondo ci sono 253 milioni di persone con problemi di vista, di cui 36 milioni totalmente cieche e nel 2050, per effetto dell’invecchiamento della popolazione, il numero di non vedenti potrebbe arrivare a 115 milioni (ANSA).
Inoltre, nonostante spesso non siano prese in considerazione, le disabilità cognitive (che comprendono persone con traumi celebrali, autismo, sindromi di down, dislessia, discalculia, ecc) colpiscono il 3% della popolazione mondiale, il che richiede alla società di adottare accorgimenti adeguati.
Questi dati ci fanno riflettere sull’importanza dell’accessibilità digitale come fattore chiave per garantire l’accesso equo e senza ostacoli a tutti i contenuti digitali. Ma in che modo la legislazione garantisce questo diritto?
Cos’è l’Accessibility Act
Dal 9 gennaio 2004 in Italia è in vigore la Legge cd. Stanca, che riconosce e tutela il diritto di accesso ai servizi informatici e telematici della pubblica amministrazione da parte dei disabili, garantendo il rispetto del principio fondamentale di pari opportunità e l’accesso dei cittadini disabili ai servizi della pubblica amministrazione.
Il decreto legge numero 76 del 16 giugno 2020 ha esteso l’obbligo di conformarsi alle leggi vigenti, già in vigore per le istituzioni pubbliche, alle imprese che forniscono servizi al pubblico tramite siti web o app mobili, e che hanno registrato un fatturato medio superiore a 500 milioni di euro negli ultimi tre anni.
Ma non solo, perché con l’Accessibility Act, ovvero la Direttiva europea sui requisiti di accessibilità dei prodotti e dei servizi (EAA), a partire dal 28 giugno 2025, tutti gli operatori economici dovranno rispondere ad alcuni obblighi di natura informatico-legale in temi di accessibilità digitale.
Obblighi delle aziende
Proprio l’articolo 1 dell’Accessibility Act definisce l’ambito di applicazione stabilendo i requisiti di accessibilità di alcune categorie di prodotti e servizi immessi sul mercato.
Tra le Linee guida che le aziende dovranno seguire si trovano anche regole sulla strumentazione hardware e al software a disposizione del dipendente con disabilità nonché alla sua postazione di lavoro, ai cosiddetti “documenti non web” ed alla documentazione e ai servizi di supporto resa disponibile con gli strumenti informatici.
Nel caso in cui l’AGID rileverà dopo la data prestabilita una violazione degli obblighi normativi, potrà richiedere l’erogazione di una sanzione amministrativa il cui importo potrà arrivare sino al 5% del fatturato dell’anno precedente.
Passi pratici per migliorare l’accessibilità dei siti web
Per migliorare l’accessibilità dei propri contenuti e siti si devono rispettare quattro solidi principi:
- Percepibilità: le informazioni e i componenti dell’interfaccia utente devono essere presentati agli utenti in modi in cui essi possano percepirli.
- Utilizzabilità o Operabilità: i componenti e la navigazione dell’interfaccia utente devono essere utilizzabili da tutti.
- Comprensibilità: le informazioni e le operazioni dell’interfaccia utente devono essere comprensibili.
- Robustezza: il contenuto deve essere abbastanza robusto per essere interpretato in maniera affidabile da una grande varietà di programmi utente, comprese le tecnologie assistive.
Per poter soddisfare questi requisiti è essenziale adottare un approccio metodico, che prevede alcuni passi pratici tra cui:
- Iniziare con una valutazione completa dell’accessibilità del sito web e identificare le aree che richiedono miglioramenti.
- Integrare principi di design inclusivo fin dall’inizio del processo di sviluppo per garantire che il sito sia accessibile dalla fase di progettazione.
- Coinvolgere utenti con disabilità nelle fasi di test per valutare l’effettiva accessibilità del sito.
- Fornire formazione al personale su come creare contenuti e servizi accessibili.
- Monitorare e aggiornate regolarmente il sito web per garantire che rimanga accessibile nel tempo, poiché l’accessibilità è un impegno e un processo continuo.
Verso un web più inclusivo
Come abbiamo visto, l’accessibilità digitale è molto più di un requisito legale; è un fondamentale imperativo morale ed economico ed è intrinsecamente legata al concetto di inclusione universale. L’accessibilità digitale è a tutti gli effetti un’espressione di uguaglianza: un vero e proprio motore di inclusione sociale, intesa come piena partecipazione, in autonomia, alla vita sociale e lavorativa.
Rendere il web accessibile a tutti è un passo cruciale per costruire una società inclusiva e per garantire che nessuno venga escluso dalla fruizione dei contenuti digitali.
Gli investimenti in accessibilità non solo beneficiano le persone con disabilità, ma migliorano l’esperienza di tutti, contribuendo a un mondo online più aperto e accessibile.