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La migrazione al cloud è diventata una pratica sempre più diffusa per le aziende, grazie ai suoi innumerevoli vantaggi in termini di scalabilità, flessibilità e riduzione dei costi operativi. Tuttavia, durante questo processo, possono emergere diverse sfide che richiedono una pianificazione oculata e una strategia ben definita.
In questo articolo, affronteremo le principali barriere alla migrazione al cloud e scopriremo come i responsabili Infrastructure & Operations (I&O) possono superare queste sfide, rendendo il passaggio al cloud più efficiente ed efficace.
Le prime tre barriere sono state identificate dagli esperti di Gartner nelle dimensioni delle applicazioni, nell’elevato livello di customizzazione e nelle competenze, ma vediamole più da vicino.
Dimensioni delle applicazioni
Un’importante barriera alla migrazione al cloud è rappresentata dalle dimensioni delle applicazioni. Le applicazioni più grandi (superiori a 2TB) potrebbero richiedere più tempo e risorse per essere adattate al nuovo ambiente cloud.
Se le applicazioni fino a 2 TB possono essere facilmente migrate al cloud o a infrastrutture simili, quelle più grandi di potrebbero richiedere attenzioni speciali. Alcune di esse possono essere eseguite nel cloud, ma altre potrebbero richiedere soluzioni di hosting dedicate, soprattutto se superano i 4TB-6TB di dimensione. I responsabili I&O dovrebbero dare priorità alla migrazione delle applicazioni più piccole e valutare attentamente quelle di dimensioni maggiori prima di migrarle.
Elevato livello di personalizzazione
Le applicazioni personalizzate possono rappresentare una sfida, poiché potrebbero non essere progettate per funzionare nel cloud, a causa delle differenze di architettura e dei formati dei dati.
Il livello di personalizzazione influisce sulla complessità della migrazione, ossia più le applicazioni sono standardizzate e più sono più facili da migrare.
Il punto cruciale è che le applicazioni altamente personalizzate sono troppo complesse per essere convertite in un formato configurato compatibile con il cloud. Di conseguenza, queste applicazioni non possono essere migrate ma dovranno essere ri-configurate per essere eseguite su hardware bare-metal tramite l’IaaS (Infrastructure as a Service).
In primo luogo, prima di iniziare la migrazione, le aziende dovrebbero effettuare un’analisi approfondita delle loro applicazioni e dei dati, identificando le dipendenze e le eventuali incompatibilità. Dopodiché, i responsabili I&O devono collaborare con i team applicativi per standardizzare le applicazioni customizzate, riconfigurandole per l’hosting o riprogrammandole per il cloud. Questo processo richiede un’attenta pianificazione e coordinamento tra i diversi team coinvolti.
Mancanza di competenze
Un’altra barriera comune è la mancanza di competenze necessarie per gestire la migrazione al cloud, poiché la mancanza di personale qualificato e competente nel campo delle tecnologie cloud può ritardare o complicare il processo di migrazione. Le organizzazioni devono dunque investire nelle risorse adeguate, sia interne che attraverso partner esterni, per garantire una migrazione efficiente e di successo. Questo potrebbe includere la formazione del personale esistente o la collaborazione con consulenti specializzati che possano fornire competenze specifiche richieste per il processo di migrazione.
In particolare, per facilitare un percorso di migrazione al cloud senza intoppi, le aziende hanno bisogno di quattro competenze:
- Competenze operative: ossia, la capacità di eseguire applicazioni standardizzate nel cloud a un costo inferiore rispetto all’infrastruttura on-premise. Il modello di consumo basato su abbonamento dei provider può spesso essere più economico rispetto alle alternative on-premises, basate su progetti.
- Competenze di implementazione: cioè, la capacità di spostare direttamente le applicazioni standardizzate nel cloud, tenendo presente che i fornitori di cloud hanno questa capacità per le applicazioni configurate.
- Capacità di transizione: capacità di spostare un’applicazione personalizzata dall’on-premise al PaaS, transizione che non può avvenire senza competenze specialistiche relative ai sistemi. Infatti, spesso in questo caso si collabora con un system integrator (SI) per affrontare al meglio questo processo.
- Competenze di trasformazione: ossia, la capacità di spostare un’applicazione customizzata da un sistema on-premise a una nuova applicazione pacchettizzata o a un SaaS. Per completare questa migrazione, l’applicazione deve essere standardizzata, modernizzata e configurata, il che richiede competenze specialistiche mission-critical che hanno un costo elevato e sono disponibili solo presso SI e terze parti.
Andando oltre alle 3 categorie individuate da Gartner, abbiamo individuato altri elementi che potrebbero ostacolare una fluente migrazione al cloud.
Costo
Lo spostamento al cloud può offrire un ritorno sugli investimenti a breve e lungo termine, ma è importante includere i costi della pianificazione e dell’implementazione di una migrazione.
La migrazione al cloud può comportare costi iniziali significativi, specialmente se l’infrastruttura esistente richiede una riconfigurazione o una modernizzazione.
Qual è la soluzione? Punta su un’attenta pianificazione finanziaria per gestire i costi associati alla migrazione al cloud.
Sicurezza e conformità
Una delle principali barriere alla migrazione al cloud per le aziende è la preoccupazione riguardo alla sicurezza dei dati sensibili. Le aziende possono esitare a spostare le loro applicazioni e i dati critici su un’infrastruttura cloud condivisa a causa del timore di violazioni della sicurezza, accessi non autorizzati e perdita di controllo sui dati.
Per affrontare queste preoccupazioni, è fondamentale che le aziende scelgano fornitori di servizi cloud affidabili e sicuri, che adottino le migliori pratiche di sicurezza e crittografia dei dati. Inoltre, un’attenta valutazione delle politiche di sicurezza del fornitore e l’implementazione di misure di sicurezza aggiuntive possono contribuire a mitigare i rischi.
Alcune aziende operano in settori altamente regolamentati, come il settore finanziario o sanitario, e potrebbero essere vincolate da rigorose normative sulla privacy dei dati. La migrazione al cloud potrebbe sollevare preoccupazioni riguardo alla conformità e alla protezione dei dati sensibili, rendendo necessario assicurarsi che il fornitore cloud sia conforme alle normative e agli standard di sicurezza richiesti.
Selezione e/o dipendenza da fornitori
I fornitori di servizi o partner sono essenziali per le organizzazioni che non hanno esperti interni o la capacità per pianificare e implementare la migrazione, ma la selezione richiede una valutazione attenta.
L’adozione di soluzioni fornite da terze parti e la dipendenza nei confronti dei fornitori che ne consegue può essere vista come un rischio da alcune aziende, poiché possono temere la mancanza di controllo diretto sull’infrastruttura e sui servizi forniti.
Cultura aziendale
La migrazione al cloud può richiedere cambiamenti significativi nella cultura aziendale e nelle pratiche operative. Alcune aziende potrebbero essere riluttanti ad adottare nuove tecnologie o processi di lavoro, soprattutto se hanno utilizzato a lungo infrastrutture locali tradizionali.
Disponibilità e prestazioni del servizio
Le prestazioni e la disponibilità del servizio cloud possono essere una fonte di preoccupazione per le aziende, poiché dipendono dalla qualità della connessione Internet e dalla capacità del fornitore di gestire picchi di traffico e carichi di lavoro intensivi.
Per questo, prima di scegliere un fornitore cloud, le aziende dovrebbero valutare attentamente le SLA (Service Level Agreement) offerte e la reputazione del provider riguardo alle prestazioni e alla disponibilità del servizio.
Tempo di inattività per il business
Lo spostamento anche di quantità elevatissime di dati al cloud può essere eseguito molto rapidamente, ma richiede una pianificazione attenta per ridurre al minimo il tempo di inattività durante lo spostamento.
Conclusioni
La migrazione al cloud offre opportunità significative per le aziende, ma superare le barriere richiede una pianificazione attenta e una collaborazione efficace tra i diversi team coinvolti. Identificare le applicazioni giuste da migrare, standardizzare quelle personalizzate e garantire le competenze necessarie sono passaggi fondamentali per un passaggio al cloud senza intoppi.
Con una strategia ben definita e la giusta guida, le aziende possono raggiungere il successo nella migrazione al cloud e sfruttare appieno i vantaggi che questa tecnologia può offrire.
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