Scritto da Martina Fieromonte (Area Valorizzazione Dati RES)

Nord-Sud-Ovest-Est non sono gli unici punti di riferimento dell’uomo moderno: lo sviluppo dei centri urbani e delle grandi città ha modellato nella mente umana una mappa, i cui riferimenti geo-spaziali sono rappresentati sempre più da edifici, monumenti, opere d’arte. Insieme ai luoghi naturali, quest’ultimi sono noti come landmark e permettono a chi vive o visita un posto di orientarsi e collocarsi nello spazio.  

Custodi taciti di storia, cultura e società, i landmark si raccontano attraverso persone, libri, multimedia e…  

oggi anche, attraverso l’Intelligenza Artificiale! 

La grande disponibilità di immagini e i recenti sviluppi nel campo dell’apprendimento automatico hanno, infatti, promosso la realizzazione di modelli capaci non solo di riconoscere questi oggetti ma anche di assegnargli una serie di informazioni pertinenti che li descrivono 

Tuttavia, così come per il processamento automatico del linguaggio di cui abbiamo parlato nel dettaglio qui, anche il task di Landmark Recognition richiede un database di riferimento: una raccolta-dati corredati da informazioni ‘extra’, i metadati, che la macchina può apprendere e riprodurre successivamente.  

Costruire tale risorsa manualmente è, però, dispendioso in termini di tempi e costi: il risultato, poi, potrebbe rivelarsi incompleto, inconsistente e poco scalabile. 

Come ottenere, quindi, metadati che siano “quick, cheap and rich”?  

Utilizzando Wikidata come fonte di partenza per il reperimento di dati e metadati, Gruppo RES insieme a RAI, ente radiofonico e televisivo nazionale, ha sviluppato un framework software per la creazione e aggiornamento di un database di landmark e opere d’arte.   

Il database sfrutta la forma e le proprietà di un grafo di conoscenza (Knowledge Graph) dove ad ogni landmark sono stati associati, tramite relazioni e attributi, informazioni capaci di organizzare ed indicizzare l’oggetto sotto diversi aspetti (collocazione geografica, valori culturali, funzioni sociali ecc..).  

Il database è interrogabile da un’interfaccia che permette la sua consultazione, la creazione di nuovi elementi e la modifica di quelli esistenti. 

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